Il festival

Un festival itinerante che si nutre di paesaggio, parte da una terra, dai suoi alberi, dalle sue valli, dai borghi e dai boschi del San Genesio, per diventare luogo universale d’incontro.

Le Esperidi sono forme d’arte che si contaminano nel cammino, nella scoperta, nello stupore; sono un invito a partire per un viaggio, a vedere, udire, percepire, immaginare. Alle Esperidi la natura, con la sua immensa bellezza, diventa palcoscenico e opera stessa. Un evento magico che crea un connubio speciale tra Arte, nelle sue diverse forme, Natura, spettatori e comunità.

Gli spettacoli delle Esperidi vanno in scena su oltre dieci palcoscenici allestiti in location di grande bellezza architettonica e paesaggistica, che ogni anno si rinnovano accompagnando il pubblico alla scoperta del territorio. I luoghi del festival sono infatti i suggestivi paesaggi naturali, i boschi di castagno, gelso e robinia, le meravigliose ville, le antiche cascine e le chiese secolari della Brianza. Nel corso delle sue diciannove edizioni il festival ha interessato dieci comuni, ha messo in scena oltre trecento repliche, di cui ottanta prime nazionali, ha ospitato compagnie da tutta Italia e ha portato a Campsirago quaranta compagnie internazionali. Dal 2005 ad oggi, Campsirago Residenza ha prodotto espressamente per il festival trentadue spettacoli originali, spaziando dal teatro alla danza, alla performance site-specific, ai reading di poesia.

Cuore de Il Giardino delle Esperidi è la performing art nel paesaggio, un genere di ricerca che trae le sue radici nell’antichità e che oggi rappresenta uno dei filoni più innovativi del teatro contemporaneo. Ogni opera viene riadattata o creata appositamente per i contesti naturali e paesaggistici nei quali viene rappresentata, diventando così un evento unico e irripetibile.

Il Festival si svolge ogni anno tra giugno e luglio e apre eccezionalmente al pubblico location di grande pregio, come Casa Gola, appartenuta al pittore Emilio Gola e ancora proprietà della famiglia, la settecentesca Villa Sommi Picenardi, l’eremo di San Genesio, la chiesa di San Michele al Monte Barro, Villa Bertarelli, e, naturalmente i palchi all’aperto di Palazzo Gambassi.

Nel 2015 il Giardino delle Esperidi Festival ha ottenuto la EFFE label dall’European Festivals Association (EFA), riconoscimento conferito ai festival europei che rispecchiano i tre criteri guida dell’impegno artistico, del coinvolgimento delle comunità locali e della prospettiva europea e globale. Nel 2023 Il Giardino delle Esperidi Festival è stato selezionato tra i quattro finalisti del Premio Rete Critica

Edizione 2024

La ventesima edizione si svolge da venerdì 21 a domenica 30 giugno nella natura, su antichi sentieri romanici, in cascine, parchi e ville storiche di sette comuni dell’alta Brianza in provincia di Lecco: Colle Brianza, Ello, Molgora, Olginate, Sirtori, Valgreghentino, nel Parco del Monte Barro (Galbiate) e Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Sarà un’edizione “in cammino” che accompagnerà il pubblico ad attraversare a piedi paesaggi naturali e piccoli borghi, scoprendo o riscoprendo attraverso l’arte un territorio ancora incontaminato. L’idea alla base di questa edizione è quella di unire, attraverso sette diversi cammini performativi, i luoghi di spettacoli, e rendere così un unico grande palcoscenico quello che è da sempre un festival diffuso.

Proprio dedicata al tema del camminare è la nuova performance itinerante di Campsirago Residenza che andrà in scena al festival per quattro repliche in luoghi differenti e in due diverse versioni per gli spazi naturali e per quelli urbani: Just Walking, una biografia in cammino attraverso testi originali di Michele Losi con la collaborazione di Sofia Bolognini e l’ispirazione di grandi scrittori che hanno tracciato vie filosofiche, poetiche e letterarie del camminare.

Insieme al teatro nel paesaggio e alla performing art site specific, con questo approccio in cammino allo spettacolo dal vivo, caratteristica specifica della ventesima edizione del Giardino delle Esperidi, si vuole dunque invitare il pubblico a esplorare nuove possibilità rispetto al territorio e alla fruizione del teatro e dell’arte. Questa edizione ha infatti anche come obbiettivo la valorizzazione del territorio dell’alta Brianza attraverso esperienze artistiche itineranti che connettono idealmente il Monte di Brianza con il Parco del Monte Barro e del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, percorrendo anche le aree urbane e le zone di archeologia industriale. In programma, per esempio, una Crossing Experience con il direttore artistico Michele Losi, con lo scrittore e poeta Tiziano Fratus, l’antropologa Daniela Parafioriti e il giornalista Oliviero Ponte di Pino. Non mancheranno le visite guidate alla nuova istallazione artistica Il sentiero delle acque di Michele Losi con le musiche originali di Luca Maria Baldini: un percorso “digitale” sul sentiero da Mondonico a Campsirago che accompagnerà i camminatori alla scoperta della sua storia e della sua natura.

Le Esperidi 2024 in otto giorni di festival propongono 16 diversi titoli per un totale di oltre 30 repliche che spaziano dal teatro immersivo nel paesaggio, alla danza e alle nuove tecnologie, alla prosa, alla performing art sperimentale, ma anche banchetti partecipativi e teatro per le nuove generazioni. Inoltre, nel decennale del suo debutto in Italia, si è scelto per questa edizione di riproporre l’esperienza di Hamlet Private in tutti i comuni del festival.

Il festival inizia venerdì 21 giugno nel comune di Olginate con la prima delle quattro repliche di Just walking, nella sua versione Urban spaces che ha debuttato ad aprile 2024. Il percorso partirà da Villa Sirtori per arrivare al suggestivo paese fantasma di Consonno: la performance percorre così l’ala est del Monte di Brianza attraversando anche luoghi abbandonati di grande interesse storico e sociale. La nuova performance di teatro immersivo di Michele Losi è dedicata al tema del cammino nell’evoluzione della storia, in relazione al tempo presente e alle esperienze pubbliche del camminare come pratica comunitaria: uno dei più potenti atti politici, oggi come ieri. Un percorso immersivo che attinge da poesia, letteratura e dalle molte pratiche di cammino (dal walking, al vagabondaggio, passando per le camminate zen) e che racconta le esperienze pubbliche del camminare come pratica collettiva e comunitaria.

Alle ore 21.15 di venerdì 21 giugno, nel parco di Villa Sirtori di Olginate, torna elle Esperidi la compagnia sarda Cada Die Teatro con il monologo Famiglia Puddu di e con Pierpaolo Piludu. Lo spettacolo narra i terribili bombardamenti su Cagliari della Seconda guerra mondiale attraverso gli occhi di un bambino down che ha la sfortuna di avere un padre estremamente ignorante e fascista. Paradossalmente, sarà grazie agli allarmi che dal 1943 incominciarono a risuonare, che il bambino potrà uscire dalla sua casa-prigione, correre per le strade sino al rifugio del Terrapieno e conoscere un mondo che sino ad allora gli era stato tenuto nascosto.

Nella giornata di sabato 22 giugno il festival si sposta nel comune di Galbiate con la performance itinerante Just walking in prima nazionale nella sua versione “get forested” per gli spazi naturali: un percorso in natura, legato ai luoghi di culto, che connette il Monte di Brianza al Parco del Monte Barro e al bellissimo e antico eremo di san Michele.

Proprio qui va poi in scena in prima regionale lo spettacolo di danza Rimaye di Azioni Fuori Posto: a partire da una riflessione sullo scioglimento dei ghiacciai, Rimaye apre un’indagine su ciò che a breve è destinato a sparire, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali in quanto entrambi modificatori di paesaggio in perenne movimento e custodi di memorie, legati al Tempo e alla sua irreversibilità.

La giornata di domenica 23 giugno inizia alle ore 11.00 con la lunga Crossing experiece dai giardini di Villa Bertarelli di Galbiate fino alla Cascina La fura di Ello. Un percorso a tappe in compagnia dello scrittore e poeta Tiziano Fratus, del giornalista e autore Oliviero Ponte di Pino, dell’antropolga Daniela Parafioriti, e del direttore artistico Michele Losi. L’esperienza in cammino (della durata di 5 ore), con pause sotto gli alberi o in piccole radure, un pic nic condiviso, momenti di dialogo tra i conduttori, è dedicata alla relazione con le comunità e con il paesaggio.

Nella giornata del 23 giugno, nel comune di Ello, anche due spettacoli per le nuove generazioni: Alberi maestri kids di Campsirago Residenza e Biancaneve della compagnia La baracca Testoni Ragazzi.

Il festival riprende mercoledì 26 giugno a Valgreghentino con l’anteprima di Ora felice di Qui e Ora Residenza Teatrale: uno spettacolo dedicato al bisogno di ritrovarsi, di scoprire di nuovo un senso delle cose in un mondo che sempre più ci sconcerta. Il pubblico siede ai tavoli di un banchetto partecipativo (ogni spettatore è invitato a portare un piatto da condividere) e ascolta la storia di due donne che hanno lasciato tutto e di Dj Bacco, chiamato per animare la serata; il vino sta per essere servito, ma qualcosa dal passato delle due donne torna a turbare questa nuova vita.

Giovedì 27 giugno ci si sposta a Mondonico, incantevole borgo del comune di Olgiate Molgora, per l’installazione teatrale tout public Arcipelago di Teatro Telaio, nella quale gli spettatori vengono immersi in un contesto simbolico in cui possono riconoscere metafore dentro le quali orientarsi. Un viaggio che aiuta a elaborare emozioni ed esperienze di vita, personale o collettiva, che possono aver lasciato una traccia nel loro io più profondo. Arcipelago, a cura di Angelo Facchetti e Francesca Franzè con Mariasole Dell’aversana, in scena in doppia replica alle ore 19.30 e 22.30, ha vinto il Premio Eolo 2023 come Miglior progetto. Arcipelago è in programma anche venerdì 28 giugno a Villa Besana di Sirtori alle ore 20.00 e 22.30.

Giovedì 27 giugno alle ore 21.00 a Mondonico in scena anche lo spettacolo circense Messieur che figura! del Teatro Tascabile di Bergamo.

Nuova replica di Just walking, nella versione per gli spazi urbani, venerdì 28 giugno alle ore 17.00 a Olgiate Molgora: la performance attraversa le vie della città, l’antica ferrovia e le zone legate all’archeologia industriale abitativa.

Venerdì 28 giugno alle ore 21.00, nella splendida Villa Besana di Sirtori Oscar de Summa presenta il primo studio di Rette parallele sono lamore e la morte, la storia di un amore mancato; tre storie che si tessono tra di loro, come le trame di un tappeto antico e che lasciano affiorare un’immagine: l’immagine di uno sguardo, di una relazione tra due volti che si guardano dritti negli occhi a distanza di tempo, a distanza di spazio. Un nuovo lavoro che indaga, attraverso una scienza ancora incapace di dare spiegazioni, il valore della nostra vita.

Grande attesa per l’ultimo weekend del Giardino delle Esperidi, che si sposta, come ogni anno, a Campsirago Residenza, cuore del festival. Sabato 29 giugno si inizia alle ore 10.00 con la visita performativa guidata alll’opera di land art virtuale Il sentiero delle acque, creata da Michele Losi con le musiche di Luca Maria Baldini e la voce narrante di Sebastiano Sicurezza: un percorso poetico, drammaturgico e sonoro alla scoperta della storia e della natura dell’antico sentiero nel bosco che unisce il borgo di Mondonico (comune di Olgiate Molgora) a quello di Campsirago (comune di Colle Brianza).

Alle ore 17.00 torna Just walking Get forested accompagnando il pubblico in un’esperienza immersiva attraversando la valle del Curone, il Parco Regionale di Montevecchia e il Monte di Brianza con i suoi borghi di Mondonico e Campsirago.

Dalle ore 16.30, in prima regionale, a Campsirago Residenza, la nuova creazione di Maura Di Vietri, prodotta da Fattoria Vittadini: FLUX full experience, un’installazione danzata che attraverso l’uso delle nuove tecnologie offre allo spettatore un’esperienza ibrida a 360°, nell’ambiente digitale prima e nello spazio reale poi. FLUX full experience è uno spettacolo immersivo in cui virtuale e performance live collaborano alla creazione di un immaginario condiviso. Può essere visto come un sogno lucido, un viaggio nel mondo sotterraneo popolato da animali guida. Si ispira al viaggio sciamanico e alla ricerca del proprio animale – spirito guida: una creatura specifica per ognuno di noi in grado di connettersi con la parte più profonda della nostra anima e con cui avvertiamo un legame a livello spirituale. L’esperienza per lo spettatore è duplice: indossando il visore VR è immerso in uno spazio virtuale, all’interno del quale potrà osservare sia l’avatar della performer, riprodotta attraverso la tecnica del motion capture, sia entità zoomorfe create in digitale; tolto il visore, lo spettatore si troverà nello spazio fisico in cui agisce la performer live. FLUX full experience va in scena per dieci spettatori alla volta ogni ora sabato 29 e domenica 30 giugno dalle 16.30 alle ore 19.30.

Alle ore 21.00 di sabato 29 giugno Carlotta Viscovo presenta in anteprima il suo nuovo spettacolo Il corpo della lotta, performance site-specific dello spettacolo teatrale L’ESTASI DELLA LOTTA che debutterà in autunno al FIT di Lugano, una co-produzione TrentoSpettacoli, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, LAC Lugano Arte Cultura, con il sostegno di Qui e Ora Residenza Teatrale e Campsirago Residenza_ Il Giardino delle Esperidi Festival. Al centro del lavoro, e del rapporto tra Camille Claudel e il suo maestro Auguste Rodin, c’è il legame tra movimento corporeo e scultura, tra vita e arte. Ne Il corpo della lotta, in uno spazio all’aperto in mezzo alla Natura, il corpo della performer si fa scultura e dialoga con la scultura di Claudel, si pone in scena come opera d’arte e artista, mentre lo scultore disegna ispirato da ciò che accade. Dietro e insieme a questo, la performer indaga, anche attraverso la parola, qual è il rapporto tra corpo e protesta, tra la dimensione intima e il ruolo politico dell’artista, tra l’arte e il mercato, l’ambizione e l’autosabotaggio.

Alle ore 22.15 sul palco all’aperto di Campsirago Residenza le Esperidi portano in scena i Motus con OF THE NIGHTINGALE I ENVY THE FATE (Dell’usignolo invidio la sorte), ideazione e regia Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande. Alla sfera animale, dell’incivile, del selvatico è ricondotto il talento di profetessa di Cassandra. Nell’Orestea il corifeo paragona il suo lamento incomprensibile al canto di un usignolo: dalla risposta della “giovane inascoltata” viene il titolo di questa performance-grido, dove la battaglia di Cassandra è rievocata dal corpo-voce di Stefania Tansini nei momenti che precedono la sua ingiusta uccisione come schiava/adultera e ξένη/straniera. Un rito sciamanico dove si fondono la stereotipica fragilità femminile e il suo spirito di vendetta infuocato, le funeste visioni del futuro, come la prodezza animale, l’eleganza del gesto e dello sbattere di ciglia – usignolo ibridato da piume tropicali che si rifrange in uno spazio alterato – in dialogo con una luce mobile che la insegue e la sfida. Anche il suo linguaggio oscilla fra lucidità e mimetismi animali che lo rendono stridore ostinato e dolcissimo. Dopo il viaggio agli inferi, torna in superficie trasformata e nutrita. A chiudere la serata l’After show di djguardi, Baldini, Gonebaby.

L’ultima giornata di Festival, domenica 30 giugno, inizia alle ore 10.00 con una seconda visita performativa al Sentiero delle acque. Alle ore 12.30 tornano le performer di Qui e Ora Residenza Teatrale con Ora felice e dalle ore 16.30 Maura Di Vietri con FLUX full experience.

Alle ore 21.00, sempre a Campsirago Residenza, il festival ospita Dialogo con la morte della compagnia Is Mascareddas, con Antonio Murru e i burattini di Donatella Pau. La morte, storico personaggio del teatro di burattini, si trova in un luogo insolito, impegnata in alcuni lavori. Il suo impeccabile salotto è lo spazio scenico in cui la protagonista dialoga col pubblico sul suo lavoro, sulle fatiche che questo comporta e disquisisce sul valore della vita (sua sorella) e della morte. Con irrefrenabile sarcasmo e grandi dosi di irriverenza questa pièce, nata sul testo di Elisabetta Pau e con la regia di Marco Sanna, svela la Morte nella sua dimensione più intima e privata, pronta a rispondere ai più importanti quesiti dei suoi fortunati ospiti.

Gran finale per la ventesima edizione de Il giardino delle Esperidi con il ritorno dei Motus con OF THE NIGHTINGALE I ENVY THE FATE (Dell’usignolo invidio la sorte), a chiudere il festival alle ore 22.15 sul palco di Campsirago Residenza.

Hamlet private

Tutti i giorni del festival il pubblico può partecipare alla performance per un solo spettatore alla volta Hamelt private di Campsirago Residenza con Anna Fascendini e Giulietta De Bernardi: le domande di Amleto sono anche le nostre domande. Il suo esitare è il nostro esitare. Da qui, dalla sua incapacità di agire, nasce Hamlet private, una performance unica nel suo genere: offre a un solo spettatore per volta un’esperienza privata ed esclusiva che parla all’Amleto che risiede in ognuno di noi. Hamlet private è una rilettura della storia di Amleto attraverso il sistema di ventidue carte originali e il coinvolgimento diretto dello spettatore, che diventa così artefice della riscrittura del dramma shakespeariano e, nello stesso tempo, ha la possibilità di esplorare e indagare la propria vita e i propri dubbi. La performance si ripete cinque volte al giorno per cinque spettatori alla volta dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Queste le date e i luoghi della performance: 21 giugno a Villa Sirtori di Olginate; 22 giugno nella Chiesa di San Michele di Galbiate; 23 giugno nella Cascina La Fura di Ello; 26 giugno nell’Oratorio di San Giuseppe di Valgreghentino; 27 giugno Stazione di Olgiate M.ra; 28 giugno a Villa Besana, Sirtori; 29 e 30 giugno a Campsirago, Colle Brianza.

Nuove generazioni

Come ogni anno spazio anche alle nuove generazioni con spettacoli dedicati ai bambini, alle bambine e alle famiglie. Sabato 22 giugno va in scena in prima regionale alle ore 16.00 nella Chiesa di San Michele di Galbiate Storie sopra e sotto l’albero della compagnia bolognese La Baracca Testoni Ragazzi. La narrazione itinerante di e con Bruno Cappagli (indicata dai 6 anni) è liberamente ispirata a L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness e Siobhan Dowd e Il barone rampante di Italo Calvino. Storie diverse, tenute insieme dalla presenza e dalla forza degli alberi.

Domenica 23 giugno in programma un altro spettacolo itinerante dedicato all’incredibile vita degli alberi e del bosco: Alberi maestri kids di Campsirago Residenza in scena in doppia replica alle ore 16.00 e 17.00 lungo il sentiero de La Marcita nel Comune di Ello (spettacolo gratuito). Guidati da un personaggio fiabesco, i bambini e le bambine (dai 4 anni) partecipano a un percorso-spettacolo straordinario ed emozionante, una grande avventura attraverso il bosco e le sue creature. I bambini sono accompagnati in un’esperienza unica e stupefacente: incontreranno radici viventi, vedranno piccoli funghi spuntare dalla terra, conosceranno gli spiriti degli alberi, fino a comprendere il principio della vita sulla terra: i semi.

Alle ore 21.00, nella piazza del Municipio di Ello va in scena Biancaneve, storico spettacolo della compagnia La Baracca Testoni Ragazzi, dedicato alle bambine e ai bambini dai 6 ai 10 anni.

Giovedì 27 giugno nella corte San Donnino la già citata installazione teatrale ARCIPELAGO di Teatro Telaio (tout public). Alle ore 21.00, sempre Mondonico uno spettacolo di clown per famiglie: Messieur, che figura! del Teatro Tascabile di Bergamo: un dialogo fatto di salti mortali, di finti schiaffi e pugni. Fatto di lombardo, di francese maccheronico, di un italiano aulico, di ritmo e di prodezze, di salti mortali, di poesia.

Il Giardino delle Esperidi Festival è un progetto di Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi. È finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU. È realizzato con il contributo del Fondo Ambiente e Cultura della Fondazione comunitaria del lecchese. Con il sostegno del Parco del Monte Barro e dei comuni di Ello, Colle Brianza, Olgiate Molgora, Olginate, Sirtori, Valgreghentino. Ha il patrocinio della Provincia di Lecco e del Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Nel 2015 il Giardino delle Esperidi Festival ha ottenuto la EFFE label dall’European Festivals Association (EFA), riconoscimento conferito ai festival europei che rispecchiano i tre criteri guida dell’impegno artistico, del coinvolgimento delle comunità locali e della prospettiva europea e globale.