Presentazione del direttore artistico

By 8 Giugno 2023 notizie
Il Giardino delle Esperidi Festival, dopo i due anni pandemici che lo avevano portato sulla Luna e su Marte, torna sulla Terra, in Italia, in Lombardia, in Provincia di Lecco, nei territori del Monte di Brianza.
Il festival in 19 anni di storia non è mai stato così precario e radicato al territorio al contempo. Ma a fronte di una programmazione di qualità, incentrata quest’anno ancora di più sulle produzioni site specific e di comunità, a un’attenzione ai linguaggi della ricerca e del contemporaneo, alla costruzione di ponti immaginari e reali tra linguaggi artistici e paesaggio naturale, abbiamo dovuto rinunciare a molti artisti a cui tenevamo e che erano stati già ingaggiati.
In questo 2023 non assistiamo quindi solo al greenwashing con cui i contenuti posti dalla generazione Friday for future sono stati triturati, digeriti e sono diventati palle da cannone per le campagne pubblicitarie delle grandi multinazionali dell’energia e delle armi, ma anche alla fine di quel rapporto più rapido con la pubblica amministrazione che aveva consentito nel 20 e nel 21 erogazioni in tempi consoni e la sopravvivenza del settore.
Che fare quindi? Non fare il festival e interrompere ogni nostra attività in attesa di tempi migliori? Ce lo siamo chiesti a lungo nelle ultime settimane. E in modo alternato ci siano detti SI, e poi NO.
Alla fine abbiamo deciso di farlo, perché la cultura è un valore costituzionale. Perché nel nostro territorio c’è fame di offerta artistica. Perché in tanti ci seguono da molti anni e in tanti ci seguiranno da domani.
E quindi le Esperidi 23 ci saranno, con 9 giorni di programmazione, presentando 18 spettacoli e performances, per un totale di 32 repliche, 2 prime nazionali, 3 prime regionali, una produzione e due regie internazionali. Ma non riuscendo a ospitare compagnie che avevamo già contattato e inserito nella programmazione.
Siamo certi che sarà come sempre un grande momento di festa.
E tutte questi grandi temi, dal greenwashing ambientale a quello culturale, li metteremo al centro del talk di domenica 2 luglio, a tirare le somme dello stato dell’arte nell’ultimo giorno del festival.”
Michele Losi, direttore artistico