di Campsirago Residenza
Performance per un solo spettatore alla volta
Ogni performance ha una durata di 40 minuti.
Tutti i giorni alle ore 15.00, 16.00, 17.00, 18.00, 19.00:
21 giugno Convento di Santa Maria la vite di Olginate
22 giugno Chiesa di San Michele di Galbiate
23 giugno Cascina La Fura di Ello
26 giugno Oratorio di San Giuseppe di Valgreghentino
27 giugno Stazione di Olgiate Molgora
28 giugno Villa Besana, Sirtori
29 e 30 giugno Campsirago Residenza, Colle Brianza.
Le domande di Amleto sono anche le nostre domande. Il suo esitare è il nostro esitare. Da qui, dalla sua incapacità di agire, nasce Hamlet private.
Hamlet private è una performance unica nel suo genere. Offre a un solo spettatore per volta un’esperienza privata ed esclusiva che parla all’Amleto che risiede in ognuno di noi. Hamlet private è una rilettura della storia di Amleto attraverso il sistema di ventidue carte originali e il coinvolgimento diretto dello spettatore, che diventa così artefice della riscrittura del dramma shakespeariano e, nello stesso tempo, ha la possibilità di esplorare e indagare la propria vita e i propri dubbi.
Un Amleto confidenziale, vicino dunque, che abbandona il contesto teatrale tradizionale e accoglie un singolo spettatore nell’intimità di un caffè, di una villa, del foyer di un teatro, di una libreria. Seduti a un tavolo, attore e spettatore creano una performance intima e personale, seguendo il destino delle carte che vengono man mano svelate. La storia del principe di Danimarca si intreccia così con quella dello spettatore. Solo alla fine verrà rivelata la trama, che nascerà dalle carte da lui stesso scelte e interpretate dalla performer. Il pubblico si trova così a riscoprire Amleto, uomo contemporaneo e abisso di interrogativi e, insieme, in questo gioco, incontra sé stesso.
LE CARTE
Le carte Talmeh, anagramma dell’eroe shakespeariano, create per questa performance, sono una rivisitazione degli arcani maggiori dei tarocchi. Ogni carta rappresenta un episodio o un personaggio della storia di Amleto e corrisponde a un momento di vita e stato emozionale. I tarocchi diventato pretesto per interrogare il nostro io e guidano l’azione, gli sguardi e le parole dei performer che le interpretano. “Schiacciato dal peso di infinite possibilità, l’uomo occidentale soffre oggi una difficoltà crescente nel prendere decisioni, e, non diversamente da 400 anni fa, il dubbio rimane la reazione all’ideologia dominante del libero arbitrio.” Martina Marti. Le carte Talmeh non servono a semplificare il processo decisionale o a predire il futuro. Al contrario, offrono un’alternativa alla moderna necessità di controllare tutti gli aspetti e le emozioni della nostra vita. Creano uno spazio per esitare, per il dubbio e l’onirico, uno spazio per il non-conosciuto, per l’indecisione. È in questo luogo che diventiamo consapevoli degli altri e delle nostre azioni in relazione a loro.
“Chi si avvicina a questo passaggio di carte dalla ricca simbologia teatrale lentamente si spoglia di elmo e corazza, per lasciarsi irretire e guidare dalle bravissime players che non solo tagliano i mazzi e danno le carte ma leggono i significati di ogni scelta individuale. Le carte infatti in realtà non predicono alcun futuro, ma come nei Ching offrono un ventaglio di possibilità da prendere al volo o meditare. “Hamlet” sembra piuttosto un lievitatore di dubbi, come il titolo d’altra parte evoca, che però ha la virtù di donare un po’ di tempo finalizzato a capire e conoscere se stessi.” Walter Porcedda Gli stati Generali
di ScarlattineTeatro, Gnab Collective| produzione Campsirago Residenza | performer Anna Fascendini, Giulietta De Bernardi | script e direzione Martina Marti | consulenza artistica Michele Losi | visual design e fotografia Erno Raitanen | con il sostegno di Kone Foundation, Arts Council of Finland, Swedish Cultural Foundation in Finland, Performance Center Eskus, City of Helsinki Cultural Office