Campsirago Residenza
adulti
spettacolo itinerante
100 minuti
ANTEPRIMA
Domenica 25, sabato 26, domenica 27 giugno 2021

Amleto e le sue domande sono dentro ciascuno di noi:  quello che ci rende umani è il dubitare, il poter ipotizzare scenari differenti a seconda delle azioni, delle relazioni, delle direzioni che scegliamo di percorrere. Così Amleto, una questione personale è un viaggio, anzi sono tre viaggi.

Tre percorsi diversi e possibili che attraversano luoghi differenti ed incontrano personaggi, dubbi, momenti della tragedia shakesperiana fatta a pezzi. Come un puzzle che si compone nelle casualità degli incontri, ma che permette di specchiarsi e riconoscersi.

Amleto, una questione personale nasce anche dal desiderio di sperimentare possibilità di commistione tra le azioni di teatro nel paesaggio, le performance immersive e quelle per uno spettatore solo: le strade che gli artisti di Campsirago Residenza indagano da anni e che sono state oggetto del corso di alta formazione da cui questo spettacolo nasce.

La condizione emergenziale che abbiamo vissuto ha chiuso i nostri confini relegandoci alle nostre singole realtà. Cosi tornare in scena, in dodici attori e settantacinque spettatori ci sembra il modo migliore per tornare a condividere il rito collettivo del teatro

Lo spettacolo nasce da un ciclo di residenze di alta formazione con 10 giovani attori professionisti.

regia Anna Fascendini, Giulietta de Bernardi, Michele Losi | con Anna Fascendini, Barbara Mattavelli, Benedetta Brambilla, Giulietta de Bernardi, Liliana Benini, Marialice Tagliavini, Michele Losi, Sara Milani, Sebastiano Sicurezza, Sofia Bolognini, Stefania Ventura, Stefano Pirovano | costumi Stefania Coretti | musiche Diego Dioguardi, Luca Maria Baldini | dramaturg Sofia Bolognini | testi dei partecipanti al laboratorio di alta formazione di teatro nel paesaggio e dall’Amleto di William Shakespeare | produzione Campsirago Residenza
Rassegna stampa

Ho visto numerosi allestimenti del Macbeth, del Giulio Cesare e del Riccardo III di Shakespeare (potete trovarne le recensioni qui su ALIBI). Pochi, invece, quelli dell’Amleto. La ragione non può essere il puro caso, perché non esiste. Forse, più semplicemente, Amleto mette soggezione. Fossi un regista teatrale, mi tremerebbero i polsi a maneggiare il classico dei classici, l’opera che, insieme all’Edipo re di Sofocle, sta alla base del teatro occidentale.

Ma se anche ne avessi visti molti di più, sono sicuro che questo “Amleto, una questione personale” mi avrebbe fatto lo stesso effetto che mi ha procurato venerdì sera al Festival Il Giardino delle Esperidi a Campsirago: quello di una rivelazione. Mi ha lasciato il segno e sono sicuro che me lo ricorderò, anche quando altre decine di spettacoli andranno a sovrapporglisi, richiedendo spazio alla mia memoria. Sarà difficile che l’otterranno a spese di questo allestimento. Saul Stucchi – Alibi online