adulti
esperienza individuale
/performing art e ricerca
40 minuti
dal vivo in presenza oppure online
Lunedì 29 giugno, dalle 16.00
Martedì 30 giugno, dalle 16.00
Sabato 4 luglio, dalle 14.30
Domenica 5 luglio, dalle 14.30
10 repliche al giorno
Le domande di Amleto sono anche le nostre domande. Il suo esitare è il nostro esitare.
Un’esperienza privata ed esclusiva,intima e profonda, che parla all’Amleto che sta dentro di noi attraverso il sistema delle carte Talmeh.
Hamlet private è una rilettura della storia di Amleto attraverso il sistema di ventidue carte originali e il coinvolgimento diretto dello spettatore, che diventa così artefice della riscrittura del dramma shakespeariano e, nello stesso tempo, ha la possibilità di esplorare e indagare il proprio e i propri dubbi.
Seduti a un tavolo, dove sono appoggiati una clessidra e due bicchieri di vino, attore e spettatore seguono il destino di 22 carte che vengono man mano svelate, posizionate, scelte, escluse, e ri-svelate. La storia del giovane principe si intreccia con quella dello spettatore. Centrale è il dubbio, che avvolge la corte di Danimarca.
Talmeh è un sistema di carte che invita all’esitazione, all’indugio, a fermarsi e ascoltare. Il suo utilizzo è documentato sin dal 1600 in Inghilterra. Nonostante il nome evochi un’antica arte orientale, forse importata dai mercanti veneziani nell’Inghilterra Elisabettiana, non vi sono tracce in merito alle origini del sistema. Le carte furono casualmente riscoperte all’inizio del XXI secolo e il loro significato non si era perduto nel tempo.
Le 22 carte di Hamlet private – il Talmeh, anagramma dell’eroe shakespeariano – create per questa performance, sono una rivisitazione degli arcani maggiori dei tarocchi. Ogni carta rappresenta un episodio o un personaggio della storia di Amleto e corrisponde a un momento di vita o a uno stato emozionale: il passato, il presente, il dubbio, gli attori, l’esercito, lo specchio, il desiderio, il consigliere, la follia, la terra inesplorata, lo spettro… Le carte diventato strumento per interrogare il nostro io e guidano l’azione, gli sguardi e le parole della performer che le interpreta. Le carte Talmeh non servono a semplificare il processo decisionale o a predire il futuro. Al contrario, creano uno spazio per esitare, per il dubbio e l’onirico, uno spazio per il non-conosciuto o il disvelamento. Il dubbio concede il tempo di guardare ed esplorare oltre la soglia. Hamlet private invita a esitare, ad accogliere il dubbio come parte di sé. Un viaggio interiore scandito dalla scelta delle carte e guidato dalla performer, un’esperienza che può condurre a vedere da altre, e nuove, prospettive, i propri interrogativi, un percorso in cui specchiarsi, titubare, confidarsi al proprio io.
Hamlet private è una performance che accompagna, con le parole di Amleto, nella propria terra inesplorata, conduce varcare la soglia, osservare una nave che parte o riposa alla deriva, ri-conoscersi entrando in contatto con gli angoli più nascosti di noi stessi.
Solo alla fine, sorprendentemente, verrà rivelata la trama dell’Amleto, che nascerà dalle carte scelte dallo spettatore e sarà interpretata dalla performer. Il pubblico, in un teatro uno a uno, si trova così a riscoprire Amleto, uomo contemporaneo e abisso di interrogativi e, insieme, in questo gioco, incontra sé stesso.
«Mi sono seduto accalorato e fremente… pochi istanti e tutto si è calmato. La visione delle carte che parlavano a me, alla mia anima… incredibilmente sincere, visionarie quanto reali. Hanno raccontato una storia, la mia storia. C’ero io in quelle carte e la tragedia di Amleto si è consumata, pensando a cosa ero io, a cosa sono, a cosa sarò…»
R.R. uno spettatore, dai quaderni dello spettacolo
Durante mesi di emergenza Campsirago Residenza ha proposto la performance dal vivo attraverso la piattaforma Zoom, riadattandola a distanza ma mantenendo la medesima forza di interazione fra partecipante e performer. Durante Esperidi on the Moon sarà possibile partecipare alla performance sia in presenza dal vivo sia online.
di ScarlattineTeatro, Gnab Collective, produzione Campsirago Residenza, performer Anna Fascendini, Giulietta Debernardi, script e direzione Martina Marti, consulenza artistica Michele Losi, visual design e fotografia Erno Raitanen, con il sostegno di Kone Foundation, Arts Council of Finland, Swedish Cultural Foundation in Finland, Performance Center Eskus, City of Helsinki Cultural Office
Dove
Campsirago Residenza,
via San. Bernardo 2,
Colle Brianza, Fraz. Campsirago
29 giugno
30 giugno
4 luglio
5 luglio
È possibile partecipare anche online via Zoom.